E’ sempre bene fare una premessa: i termoconvettori – indipendentemente dal loro costo – hanno una resa migliore dei termosifoni normali, quindi a rigor di logica si ottiene un risparmio energetico anche solo scegliendo questo tipo di riscaldatori. I termoconvettori, infatti, che siano ad acqua, a gas o elettrici, sono dotati di una superficie di scambio con l’aria molto più ampia e quindi sono in grado, a parità di consumo energetico, di riscaldare molto di più (oppure di riscaldare allo stesso modo tenendoli accesi meno!)
Parliamo di consumi
Se parliamo di basso consumo dobbiamo escludere a priori i costi per l’acquisto degli apparati. Parliamo quindi solo di consumi orari di energia elettrica, ovvero: quanto mi costa riscaldare casa (o un ambiente, o una postazione di lavoro) con un termoconvettore elettrico?
La risposta è presto data: tutti i termoconvettori hanno chiaramente indicato il consumo in Watt – si va dai 600/700 fino ai 2400 Watt/ora, e sarai solo tu a dover decidere sotto quale forma di converrà tenere acceso il termoconvettore. Chiaramente, per ambienti di dimensioni limitate non sarà necessario impostare la potenza superiore, basterà una potenza media: il termostato incorporato fare poi il resto, nel senso che una volta raggiunta la temperatura prescelta sarà il termoconvettore ad accendersi secondo le esigenze di mantenimento.
Le proposte innovative: dal termoconvettore svedese al pannello a infrarossi
Vi sono poi apparecchi di tipo innovativo. Da una parte ci sono i cosiddetti termoconvettori “svedesi” che rappresentano una soluzione interessante nel panorama dei termoconvettori elettrici. Si tratta infatti di apparecchiature dotate di un modulo riscaldante molto più grande del normale (anche di 3 volte) che però raggiunge una temperatura più bassa. A parte gli indubbi vantaggi del non “bruciare” la polvere e di non creare movimenti convettivi troppo accentuati (dannosi per allergici e asmatici) perché sprovvisto di ventola, questo permette di ottenere un notevole risparmio in termini di energia elettrica: alcuni produttori spergiurano su un risparmio addirittura di 6-7 volte rispetto ad una normale stufetta elettrica. Quindi posso ipotizzare che si risparmi almeno più della metà rispetto a un termoconvettore normale.
Altro tipo di riscaldatore elettrico a basso consumo è il pannello termico a raggi infrarossi. L’energia elettrica in questo caso non va ad alimentare una serpentina come nel caso dei termoconvettori , viene trasformata in energia radiante per mezzo di materiali innovativi come la grafite di carbonio. I raggi infrarossi hanno la capacità di scaldare le superfici che incontrano ma non l’aria, pertanto la resa termica è quasi al 100%. I pannelli a infrarossi, oltretutto, hanno un consumo elettrico che può variare dai 250-300 Watt fino ai 1000 Watt/ora. Raramente si trovano con potenze più alte, a meno che non si vada su tipi di riscaldamento adeguati a locali molto grandi (bar e ristoranti anche all’aperto, aziende ecc). I vantaggi di gestione sono alti: non hanno bisogno di manutenzione né di pulizia, non devono essere fatti lavori murari.
Di fatto, installarli è un gioco da ragazzi. I vantaggi per la salute sono, ugualmente, alti: niente spostamento d’aria quindi niente convezione con movimento di polvere incluso, niente radiazioni elettromagnetiche, scarsissima emissione di CO2. In compenso, casa più asciutta e nessuna muffa, circolazione del sangue migliore e grandi benefici per chi soffre di reumatismi. Per non parlare dei vantaggi psicologici! Se poi dobbiamo costruire casa, o la prendiamo in fase di costruzione, passiamo anche a vedere il risparmio in termini di installazione caldaia, tubi, radiatori. Niente di tutto questo va a incidere, quando si parla di termoconvettori o di pannelli a infrarossi. L’unica cosa che viene richiesta è l’attacco all’elettricità… niente male, no?