Se nei 5 migliori acquisti non li abbiamo presi in considerazione un motivo ci sarà…. Di fatto, pur essendo degli ottimi prodotti (con costi di gestione inferiori ai termoconvettori elettrici perché il gas costa meno dell’elettricità), costituiscono un tipo di riscaldamento che va previsto con un certo anticipo. Non è che puoi dire: “Bene, ho freddo. Ora mi prendo un termoconvettore a gas e lo accendo!” Non funziona così, né per quello a gas né, tanto meno, per quello ad acqua o a vapore.
Ad acqua? Ci vuole la caldaia!
O la pompa di calore. Comunque ci vuole qualcosa che generi acqua calda (il vapore, in questo tipo di impianto, è meno comune) e che la mandi al “terminale d’impianto” costituito, in questo caso, dal termoconvettore. Più complesso del termosifone normale, dotato di tubi e di alette in alluminio per aumentare la superficie di scambio con l’aria (e quindi la quantità di aria riscaldata), ha però il grande vantaggio di una temperatura di mandata più bassa: cioè, proprio a causa della maggiore efficacia di riscaldamento dell’aria, la temperatura dell’acqua che gli arriva dalla caldaia è più bassa rispetto ai sistemi normali con radiatori.
Nei termoconvettori a ventilazione naturale, questo comporterà un’aria meno asciutta e quindi anche minori problemi di umidificazione ambientale. Oltretutto questo termoconvettore contiene anche meno acqua dei termosifoni normali, che quindi viene riscaldata più rapidamente. Pur essendo molto efficace nel riscaldamento, il termoconvettore ad acqua costa di più di un termosifone e andrà comunque collegato alla caldaia per mezzo di tubi. Perciò: opere murarie! E spese aggiuntive. Per questo, se ti interessa il termoconvettore ad acqua (o a gas) è bene che tu lo preveda in fase di costruzione o di ristrutturazione della casa, al posto dei radiatori normali, sapendo che il costo dell’impianto risulterà più alto.
E quelli a gas hanno bisogno di controlli
Il riscaldamento dell’aria è in questo caso assicurato da un bruciatore di gas, posto in una camera stagna all’interno del termoconvettore per evitare problemi di intossicazioni da monossido di carbonio nell’ambiente. In questo caso andranno programmati sia l’allaccio al gas che un foro di circa 12 cm come presa d’aria esterna, che potrà servire anche per lo scarico dei fumi. Naturalmente questo tipo di termoconvettore, similmente ad una caldaia a gas, dovrà essere installato da professionisti e controllato periodicamente, con pulizia degli ugelli eccetera.
Il grande lato positivo di questo tipo di termoconvettore è che, non contenendo acqua o liquidi, non sarà soggetto al gelo. E’perciò utilizzato spesso in montagna anche come unico sistema di riscaldamento: garantisce infatti un calore pressoché immediato, anche se rimane il consueto lato negativo di questo tipo di apparecchiatura… la differenza di temperatura tra piedi e testa. E il consumo piuttosto alto, specie per gli apparecchi con fiamma pilota (circa 1 mc di gas al giorno solo per questa!).
Ma funzionano, e bene!
Ambedue i tipi possono però giovarsi di una serie di accorgimenti utili: di norma, per esempio, sono programmabili sia come temperatura (ciascun termoconvettore ha un proprio termostato ambiente che può essere regolato in maniera distinta) che come orario di accensione e spegnimento.
Questa in particolare è una caratteristica utilissima anche per il risparmio energetico, perché ti permette di trovare casa calda programmandoli per l’accensione solo un’ora prima. Rispetto al riscaldamento tradizionale, i termoconvettori sono infatti più efficaci e più rapidi nel riscaldare, ma chiaramente una volta spenti, non avendo nessun tipo di inerzia termica, la temperatura nella casa si abbasserà rapidamente.